In partnership con lanternaweb.it

La surreale crisi innescata da Giuseppe Conte per il termovalorizzatore a Roma e il rigassificatore a Piombino è evidentemente sfuggita di mano alla velocità di un battito di ali. L’ex Presidente del Consiglio ha compreso, seppur lentamente, la catastrofe generata, cercando di tenere negli ultimi giorni una posizione neutrale che potesse portare a una ricucitura dell’instabilità politica.Tuttavia, la crisi ha attirato l’attenzione di chi aspetta da circa 10 anni di ritornare al governo come forza di maggioranza, il centrodestra. E’ ben noto come Salvini e Meloni ambiscano da anni a ricoprire i piu’ importanti ruoli nel Consiglio dei Ministri senza dover spartire alcun tipo di potere con forze identitarie diverse e senza dover scendere a compromessi su alcun tipo di provvedimento di carattere sociale ed economico.In poche ore si e’ consumata la strategia. Astensione dalla fiducia a Draghi, caduta del governo, elezioni il 25 settembre.La vittoria del centrodestra sembra ormai imminente e scontata secondo gli esperti del settore. Eppure un outsider potrebbe cambiare le regole del gioco e allontanare nuovamente Salvini e Meloni dal tanto agognato potere di governo.L’outsider in questione non è il PD che difficilmente si muovera’ dal 20-22% di consensi e al quale potrebbe anche fare comodo diventare opposizione per avere finalmente tempo di ritrovare idee, identita’ e gerarchie. Non e’ tantomeno il M5S che dopo 9 anni di esperimenti populisti, lotte ai vaccini, vicinanza a Russia e Cina, accuse ai partiti di corruzione, sembra destinato a essere relegato a forza di minoranza con rilevanza insignificante all’interno del Parlamento.

Il vero outsider in queste elezioni potrebbe essere il Centro. Gelmini, Carfagna e Brunetta hanno annunciato la loro uscita da Forza Italia e la probabile adesione ad Azione. Matteo Renzi e Italia Viva si troveranno costretti a discutere con Calenda per creare una coalizione che superi la soglia di sbarramento. Toti ha gia’ annunciato di voler dar luce ad un campo di centro in cui non porre veti sulle personalita’ da includere. Di Maio rimane un’ulteriore fonte di dubbio. Difficile che possa allearsi con Renzi e Calenda ma sembra ormai chiaro che la coerenza non sia il valore fondante la classe politica italiana.In questa ottica, il Centro potrebbe raccogliere consensi da bacini elettorali diversi e delusi dalla staticita’ del Partito Democratico e dalle scelte dettate da logiche elettorali del Centrodestra. Arrivare al 10% significherebbe divenire un alleato imprescendibile per qualsiasi nuovo governo e avere il potere di portare avanti la linea Draghi anche nella prossima legislatura. Chissà.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: