Sono passati vent’anni dagli attentati terroristici al World Trade Center ed al Dipartimento di Difesa degli Stati Uniti compiuti da Al-Qaida. “Nessuno potrà più sfidare impunemente la supremazia militare degli Stati Uniti d’America”, disse l’allora presidente George W. Bush in un discorso al Congresso. Così, il 7 Ottobre 2001, gli USA, affiancati dagli alleati della NATO, invasero l’Afghanistan con l’obiettivo di far cadere il governo dei talebani, distruggere Al-Qaida ed il loro leader Osama Bin Laden, successivamente scovato ed ucciso nel 2011 sotto la presidenza Obama. Cosa è accaduto esattamente in questi anni di ‘controllo’ statunitense? C’era la necessità di creare uno Stato, delle istituzioni, un governo stabile ed un esercito preparato per evitare il ritorno al potere dei talebani e, seppur in parte, tutto questo sembra riuscire, in un primo momento: nascono scuole ed università, ai giovani (anche alle donne) viene garantito il diritto allo studio e l’internazionalizzazione, vengono indette elezioni governative (con un alternarsi di governi, tuttavia spesso e volentieri corrotti). Equilibrio che, tuttavia, iniziò a vacillare nel momento in cui gli USA dichiarano, il 20 Marzo 2003, guerra all’Iraq, sospettata di sostenere il terrorismo islamista. Questo conflitto toglierà fondi e risorse anche all’Afghanistan, con cui l’Iraq nutre buoni rapporti, destabilizzandolo ancora di più. La guerra prosegue. Nel 2019 l’allora presidente in carica Donald Trump promise di porre fine alla guerra, aprendo dei negoziati; con gli accordi di Doha verrà, di fatto, siglato il ritiro delle truppe americane, previsto inizialmente per Maggio 2021. Biden conferma il ritiro, posticipandolo di qualche mese. Ma la prontezza dei Talebani nel rimettere tutto in ordine, ovviamente a loro favore, è nota a tutti. Bisogna chiedersi, allora: a vent’anni dalla strage delle Torri Gemelle, a cui seguirono solo guerra e distruzione, è stato davvero raggiunto l’obiettivo che ci si era posti? O è facile, anche per voi, affermare che si tratta di una storia in cui tutti hanno le proprie colpe? A quale scopo le quattro amministrazioni che si sono alternate in questi vent’anni in USA hanno speso ingenti risorse e uomini? Forse hanno dominato troppo l’incompetenza, la corruzione e l’avidità che da sempre caratterizza gli occidentali. Oggi, più che mai, risulta davvero importante soffermarsi un attimo sulle 2977 persone che l’11 Settembre 2001 persero la vita e sui 170000 soldati, civili afghani e operatori umanitari che, nel corso di questi anni, si sono sacrificati per una guerra che, come tutte, alla fine si rivela inutile. Affinché tutto ciò non accada più.
