Alla chiusura del G20 dell’Economia, tenutosi a Venezia sotto la presidenza italiana, uno degli argomenti portanti trattati dai Ministri delle Finanze e dai Governatori delle Banche Centrali dei paesi più ricchi al mondo è stato il problema del dumping fiscale: una corsa al ribasso delle aliquote fiscali applicate da parte di uno stato nei confronti delle proprie aziende, con l’obiettivo di creare una condizione fiscale più vantaggiosa rispetto alle altre nazioni. Dopo un lungo confronto, infatti, si è giunti ad un accordo storico per una più equa tassazione delle multinazionali, denominato ‘Patto di Venezia’. Si tratta di un accordo che si concretizza in un sistema a due pilastri: il primo è dedicato alle grandi multinazionali (fatturato superiore a 20 miliardi), i cui profitti, se superano il 10% dei ricavi, saranno in parte – una quota tra il 20% e il 30% – tassati nei paesi dove operano; il secondo pilastro, invece, interessa gran parte delle multinazionali (fatturato di almeno 750 milioni), i cui profitti saranno tassati ad un’aliquota minima globale del 15%. In sostanza, se una nazione decidesse di tassare i profitti aziendali, ad esempio, al 5%, il paese di residenza della multinazionale potrà riscuotere il rimanente 10%, rendendo dunque inutile il ricorso ai tanti paradisi fiscali dove il prelievo è nullo.
Si tratta, tuttavia, di un accordo preliminare: l’OCSE prossimamente limerà i dettagli, con l’obiettivo di ottenere un via libera definitivo al G20 finanze di Washington ed al G20 dei capi di Stato e Governo di fine Ottobre a Roma.
Alcuni paesi hanno fin da subito manifestato i propri dubbi e molti non hanno ancora dato il proprio consenso (Ungheria, Estonia ed Irlanda, tra i paesi europei), ma con l’appoggio al progetto di nazioni che rappresentano circa il 90% del PIL mondiale si andrà a creare una oggettiva pressione che, alla fine, porterà anche i governi incerti a dare il proprio benestare.
Un importante passo in avanti per risolvere il problema di concorrenza fiscale sleale diffusasi in molte nazioni negli ultimi decenni e che ha visto protagonisti colossi come Google, Facebook e Amazon.
