Enrico Letta ha proposto da poco più di un mese di incrementare al 20% l’aliquota della tassa di successione sulle eredità superiori di 5 milioni di euro. L’idea del Partito Democratico sarebbe di usare questo gettito per finanziare una dote di 10 mila euro per i 18enni meno abbienti del nostro Paese. Immediatamente il dibattito si è concentrato solo sull’idea di tassare i ricchi e non sul contenuto della proposta.
I giovani della mia generazione sono i più sfortunati dal dopoguerra a ora. Hanno lavori precari e possibilità scarse di crescita lavorativa. Secondo il Washington Post, il Millennial medio ha il 41% di ricchezza in meno rispetto alle persone che avevano la stessa età nel 1989.
La proposta di Enrico Letta tuttavia non aiuta i giovani ma è mera propaganda. Si pensa davvero di poter risolvere i problemi dei giovani dando loro una tantum di 10 mila euro? E l’impossibilità di avere una casa? E gli stage non retribuiti? E la fuga dei cervelli? Come tutti questi problemi possono essere risolti da un tale provvedimento?
Tassare di più e in modo giusto la popolazione milionaria è sacrosanto e necessario per incrementare il gettito fiscale e implementare politiche di redistribuzione, ma aumentare l’aliquota della tassa di successione non è la soluzione.
Riformiamo l’IRPEF per far pagare meno chi non guadagna abbastanza, regoliamo il mercato del lavoro, introduciamo maggiori tutele per i nuovi assunti, favoriamo l’acquisto di una nuova casa, aiutiamo i cervelli in fuga a tornare nell’amata Italia. Queste si che sono cose che mi piacerebbe vedere nelle proposte del PD, della Lega, di Fratelli d’Italia, di Forza Italia e del M5S.
