Il senatore Robert Kennedy, detto Bobby, rappresenta senza dubbio una delle tre più rappresentative figure degli Stati Uniti d’America degli anni ’60, insieme all’amico Martin Luther King e al fratello maggiore John Fitzgerald Kennedy.

Vivere nell’ombra del fratello non era nei piani di Bobby. Quest’ultimo, infatti, dopo essersi dedicato alla campagna presidenziale per la nomina di John a 35° presidente degli USA nel 1961, ottiene la nomina di ‘Attorney general’, equivalente al Ministro della Giustizia italiano. Una carica che ricoprì fino all’assassinio del fratello, nel novembre 1963. Cinque anni dopo, nel 1968, annuncia la propria candidatura alle elezioni presidenziali, partecipando alle primarie del partito democratico. Ma a frenare la sua corsa fu, anche in quell’occasione, un attentato: svariati colpi di pistola lo uccisero in un hotel a LA poco dopo aver vinto le primarie in Dakota del Sud e California.

Nonostante in molti criticarono il modo con cui la famiglia Kennedy avesse influenzato la storia della politica americana, Bobby sembrava avere qualcosa di diverso: lotta contro la povertà, tutela dei diritti civili, opposizione alla guerra in Vietnam e lotta contro le discriminazioni sui neri sono alcuni dei principali temi che caratterizzarono il suo operato. Tematiche verso le quali provò un vero e proprio senso di responsabilità e nei confronti delle quali spese gran parte del proprio impegno politico, al fine di incentivare l’inizio di un cambiamento sociale che John e King cercarono precedentemente di avviare. Era tuttavia consapevole del fatto che gli USA non erano ancora pronti per questo: il legame al vecchio modello di fare politica e le svariate problematiche legate alle questioni sociali negli Stati Uniti d’America non assicuravano un’azione snella e lineare. Tentò lo stesso, ma fu ucciso provandoci.

Per Bobby era fondamentale abbracciare la causa anche se la vittoria non era garantita, assumendone i relativi rischi. Un idealista progressista, dunque, a cui fu negata l’opportunità di dimostrare ai cittadini americani se quel cambiamento di cui tanto parlava era realmente raggiungibile già negli anni ’60.

“GDP measures neither our wit nor our courage, nor our compassion nor our devotion to our country. He measures everything, in short, except what makes life truly worth living” – Robert Kennedy, a democratic who criticized those who did not deal with politics.

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