
Autore: Lorenzo Tropea
Stop temporaneo ai brevetti per i vaccini anti-Covid. È così che Joe Biden ha spiazzato i partner Internazionali e le principali case farmaceutiche del globo. L’obiettivo, secondo il Presidente Statunitense, è quello di garantire ai Paesi poveri e che si trovano in ritardo nella campagna vaccinale la possibilità di poter produrre autonomamente il vaccino, senza dover dipendere dalle cause farmaceutiche di riferimento.
Già nel mese di Marzo alcuni Stati membri della WTO come India e Sudafrica hanno avanzato una richiesta di deroga temporanea ai brevetti per il vaccino anti-Covid, ricevendo risposta negativa dal Regno Unito, dalla Commissione UE e dagli stessi Stati Uniti.
Nonostante le dichiarazioni del Presidente dell’Unione Europea Ursula Von der Lyen lascino aperta una finestra per il dialogo internazionale, appare più fredda la posizione acquisita da Mario Draghi e da Angela Merkel durante il vertice Europeo tenutosi ad Oporto il 7 e 8 Maggio. Il Primo Ministro spiega come la misura non comporterebbe un aumento immediato della produzione di fiale e che il Presidente Biden debba ancora chiarire la sua posizione. La Cancelliera Tedesca, ha più volte ribadito che “la protezione della proprietà intellettuale rappresenta una fonte di innovazione che debba rimanere tale anche in futuro”, affermando inoltre che il fattore limitante non è rappresentato dai brevetti ma bensì dalla capacità di produzione.
Nella giornata odierna Papa Francesco si è esposto sulla questione attraverso un videomessaggio, appellandosi alla necessità di “abbandonare i nostri individualismi e promuovere il bene comune”. Spetta alla WTO l’ultima parola su una decisione che apparentemente sembrerebbe immediata, data la grave emergenza in cui si trovano alcuni paesi, ma che in realtà cela dei complessi meccanismi di lobbying dal quale risulta spesso difficile uscirne.