E’ passato molto tempo da quando l’Europa rappresentava il cuore dell’economia e della politica internazionale. Pochi occhi ormai rimangono sul Vecchio Continente, molti si spostano invece ad osservare il Sud-Est Asiatico.
Domenica 15 Novembre 2020 rimarrà un giorno storico, il giorno in cui uno dei più grandi accordi commerciali di sempre è stato firmato. Se negli anni 80’ gli USA erano l’artefice e moderatore delle grandi mosse internazionali, nel 2020 la grande potenza che unisce e accorda i Paesi del Mondo è la Cina.
Chi ha mai detto che la conquista del mondo passa dalle armi militari come ci facevano credere i numerosi Presidenti degli USA susseguitisi prima di Trump? Xi Jinping ha studiato e compreso gli errori della più grande potenza mondiale del XX secolo. Non servono i missili per accrescere il prestigio e l’influenza di un Paese, bensì occorre una grande abilità economica e diplomatica.
Ed ecco allora che in questo giorno Xi Jinping è riuscito a firmare un accordo commerciale con 15 Paesi dell’Asia Pacifica. Perché è rilevante? La ragione è facile da intuire: l’accordo riduce le barriere di natura economica tra i Paesi firmatari e comprendendo tre grandi Paesi come Giappone, Cina e Sud Corea, mira, secondo gli economisti, ad aggiungere 200 miliardi annui all’economia entro il 2030.
E’ una vittoria del multilateralismo e del libero mercato ma è soprattutto un ulteriore tassello che si aggiunge alla strategia vincente del Dragone Rosso. L’accordo ridurrà l’influenza degli US nell’area, aumenterà il PIL dei Paesi aderenti e contribuirà ancor di più alla crescita della Cina e al suo sorpasso nei confronti degli US.
Impegnati ad attendere un vaccino e a combattere per i fondi europei, possiamo osservare l’inarrestabile declino dell’Occidente, relegato nel lungo termine a essere un vecchio, debole e stanco personaggio della politica internazionale.
Carlo Giannone