Tra i tanti colpevoli dell’attuale situazione di caos che stiamo vivendo in Italia, ne identifico in assoluto uno: Massimo D’Alema. Ma in che senso? Massimo D’Alema ormai è sparito da tv e giornali! Tutto vero, purtroppo non spariranno per molto tempo gli effetti nefasti della riforma costituzionale da lui proposta nel 2001: la revisione del Titolo V.
Di cosa si tratta? La legge di revisione costituzionale ha trasformato l’Italia da uno Stato regionale ad una Repubblica delle autonomie. Se prima venivano elencate le materie in cui le Regioni avevano potere di legiferare (in via concorrenziale) ed era lasciata allo Stato la competenza su tutto il resto, ora vengono elencate le materie di competenza esclusiva dello Stato, nonché alcune materie di competenza concorrente dello Stato e delle Regioni, mentre viene lasciata alle Regioni la competenza generale o “residuale” (cosiddetto federalismo legislativo). La ragione della riforma è presto detta: i primi anni 2000 videro l’exploit della Lega Nord e del federalismo regionale. L’allora ministro di Prodi e D’Alema, il giurista Bassanini, pensò allora ad una legge in tal senso, spostando i meriti della stessa dalla Lega Nord al centro-sinistra. La legge tuttavia rappresentava una vittoria di Pirro in quanto non realizzava le richieste della Lega, lasciando l’Italia in un limbo giuridico.
Questa legge scellerata ha creato grande confusione tra chi avesse potere di emanare leggi e ordinanze all’interno di ciascuna regione. Gli effetti di questa riforma sono emersi durante questa pandemia. Caos su chi avesse la competenza di rendere zona rossa aree a rischio epidemiologico come Alzano e Nembro, caos sui poteri in ambito sanitario, caos su ordinanze relative a coprifuco, lockdown e smart-working.
Il Covid-19 può essere contrastato solo da una classe politica abile ed esperta che operi in un contesto giuridico ed economico snello e fondato sul principio di efficienza. Della classe politica neanche l’ombra. Immaginiamoci se all’assenza di talenti in politica, aggiungiamo anche un ginepraio legislativo.
Mai come in questa pandemia, è affiorata con gran forza la consapevolezza che il primo problema di questo Paese è l’assetto costituzionale, causa di tanti mali nelle materie concernenti lavoro, economia e sanità.
Carlo Giannone